Page 4 - Deliberazioni dei primi padri
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semplice, anzi lo concede con larghezza, senza rinfacciare nulla a nessuno, certo non
sarebbe mancato neppure a noi, anzi ci avrebbe assistito – tanta è la sua bontà – molto
più efficacemente di quanto potevamo domandare o capire.
Preghiera personale e consultazione comunitaria
Cominciammo dunque a impiegare ogni umano accorgimento e a proporci alcune
questioni che richiedevano attenta e matura considerazione e lungimiranza. Su di esse,
lungo il giorno, ci fermavamo a riflettere e a meditare, e la nostra ricerca continuava
anche nella preghiera. La notte poi ciascuno proponeva all’attenzione degli altri ciò che
aveva ritenuto più giusto ed efficace, di modo che tutti abbracciassimo unanimi il parere
più vero che, sottoposto a esame, raccoglieva più consensi ed era confortato da più
valide motivazioni.
Confermano di doversi costituire in Compagnia
Alla prima riunione notturna fu presa in esame la questione: dopo aver offerto e
consacrato noi stessi e la nostra vita a Cristo nostro Signore e al suo vero e legittimo
Vicario in terra perché egli disponga di noi e ci mandi là dove giudica che noi possiamo
portare frutto [...], è più utile che siamo tra noi così strettamente uniti in un solo corpo
che nessuna separazione e distanza, per quanto grande, ci possa dividere? O forse
questo non è così utile?
Perché sia più chiaro con un caso concreto, ecco: adesso il Sommo Pontefice manda due
di noi al popolo di Siena; dobbiamo noi prenderci cura di quelli che andranno là, e loro
di noi, e mantenerci in contatto reciproco? O dobbiamo non occuparci di loro più che
degli altri che non appartengono alla nostra Compagnia?
Alla fine decidemmo per la prima alternativa e cioè: dal momento che il Signore nella
sua generosa bontà ha voluto adunare e unire insieme noi, così deboli e provenienti da
regioni e civiltà tanto diverse, non dobbiamo spezzare questa unione e comunità voluta
da Dio; dobbiamo anzi mantenerla salda e rafforzarla, stringendoci in un solo corpo,
attenti e premurosi gli uni verso gli altri, in vista del bene maggiore delle anime. Il
valore di molti uniti insieme ha certo più vigore e consistenza, per ottenere qualunque
arduo risultato, che non se si disperde in più direzioni.
In tutto ciò che abbiamo detto e diremo su questi problemi intendiamo attenerci a questo
criterio: nessuna cosa vogliamo sostenere di nostra testa o esclusivamente a nostro
sentire, ma solo quel progetto che il Signore ispiri e la Sede Apostolica confermi e
approvi, di qualunque cosa si tratti.
All’interno della Compagnia si deve fare voto di obbedienza?
Risolta con chiarezza la prima questione, si passò a un’altra più difficile, che esigeva
più accurata riflessione e più illuminata lungimiranza: questa. Noi tutti avevamo già
emesso il voto di castità perpetua e il voto di povertà nelle mani del Rev.mo Legato,
quando eravamo a Venezia. Ora, sarebbe stato bene emettere il terzo voto, di
obbedienza a uno di noi, per poter più sinceramente, con maggiore gloria di Dio e con