Page 10 - Odi di Salomone
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ho ricevuto la sua conoscenza.
                  5   E saldo fui stabilito sulla roccia della verità,
                      là, dove lui mi ha collocato.
                  6   Acqua parlante ha toccato le mie labbra
                      dalla sorgente del Signore abbondante.
                  7   Bevvi e m’inebriai
                      dell’acqua viva che non vien meno.
                  8   La mia ebbrezza non fu priva di conoscenza,
                      anzi ciò che è vano abbandonai.
                  9   Mi rivolsi all’Altissimo, mio Dio,
                      e col suo dono divenni ricco.
                  10  La follia, gettata a terra, ho abbandonato,
                      me ne sono svestito e l’ho buttata lungi da me.
                  11  Il Signore nuovo mi ha fatto con il suo vestito
                      e con la sua luce mi ha posseduto.
                  12  Dall’alto quiete imperitura mi ha procurato;
                      son divenuto come terra che germoglia e gioisce dei suoi frutti.
                  13  Il Signore, come sole
                      sulla superficie della terra,
                  14  I miei occhi ha rischiarato.
                      Il mio viso ha ricevuto la rugiada.
                  15  Il mio odorato fu rallegrato
                      col profumo soave del Signore.
                  16  Egli mi condusse nel suo paradiso,
                      là, dove si trova la grazia copiosa del Signore.
                  17  Dinanzi a lui per lodarlo mi prostrai.
                  18  Dissi: «Felici, Signore,
                      son quelli piantati nella tua terra,
                      quelli che un posto hanno nel tuo paradiso,
                  19  Crescono col crescere dei tuoi alberi,
                      son passati dalle tenebre alla luce.
                  20  Vedi: tutt’i tuoi lavoratori sono eccellenti:
                      opere buone compiono
                  21  E dalla cattiveria alla tua dolcezza si volgono.
                      L’amarezza degli alberi da sé hanno stornata,
                      quando sulla tua terra furon piantati.
                  22  Tutto divenne come qualcosa rimasto di te
                      e un ricordo eterno per i tuoi servi fedeli.
                  23  Molto difatti è lo spazio nel tuo paradiso,
                      ma nulla è inutile,
                      tutto anzi è colmo di frutti.
                  24  Gloria a te, o Dio, gioia nel paradiso eterno».
                                                                     Alleluia.
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