Page 3 - La Regola
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AGOSTINO DI IPPONA
LA REGOLA
Scopo e fondamento della vita comune.
1. 1. Questi sono i precetti che prescriviamo a voi stabiliti nel monastero.
1. 2. Il motivo essenziale per cui vi siete insieme riuniti è che viviate unanimi nella casa e abbiate unità
di mente e di cuore protesi verso Dio.
1. 3. Non dite di nulla: È mio, ma tutto sia comune fra voi. Il superiore distribuisca a ciascuno di voi il
vitto e il vestiario; non però a tutti ugualmente, perché non avete tutti la medesima salute, ma ad ognuno
secondo le sue necessità. Infatti così leggete negli Atti degli Apostoli: Essi avevano tutto in comune e si
distribuiva a ciascuno secondo le sue necessità.
1. 4. Chi, da secolare, possedeva dei beni, entrato che sia nel monastero, li metta volentieri in comune.
1. 5. Chi poi non ne possedeva, non ricerchi nel monastero ciò che nemmeno fuori poteva avere. Tuttavia
si vada incontro ai bisogni della sua insufficienza, anche se, quando egli si trovava fuori, la sua povertà
non era neppure in grado di procurargli l’indispensabile. Solo che non si ritenga felice per aver conseguito
quel vitto e quelle vesti che fuori non si poteva permettere.
L’umiltà.
1. 6. Né si monti la testa per il fatto di essere associato a chi, nel mondo, nemmeno osava avvicinare, ma
tenga il cuore in alto e non ricerchi le vanità della terra, affinché i monasteri, se ivi i ricchi si umiliano e i
poveri si vantano, non comincino ad essere utili ai ricchi e non ai poveri.
1. 7. D’altra parte, quelli che credevano di valere qualcosa nel mondo, non disdegnino i loro fratelli che
sono pervenuti a quella santa convivenza da uno stato di povertà. Vogliano anzi gloriarsi non della dignità
di ricchi genitori ma della convivenza con i fratelli poveri. Né si vantino per aver trasferito alla Comunità
qualche parte dei loro beni; né il fatto di distribuire al monastero le loro ricchezze, anziché averle godute
nel mondo, costituisca per essi motivo di maggiore orgoglio. Se infatti ogni altro vizio spinge a compiere
azioni cattive, la superbia tende insidie anche alle buone per guastarle; e che giova spogliarsi dei propri
beni dandoli ai poveri e diventare povero, se la misera anima nel disprezzare le ricchezze diviene più
superba che non quando le possedeva?
1. 8. Tutti dunque vivete unanimi e concordi e, in voi, onorate reciprocamente Dio di cui siete fatti
tempio.
La preghiera.
2. 1. Attendete con alacrità alle preghiere nelle ore e nei tempi stabiliti.
2. 2. L’oratorio sia adibito esclusivamente allo scopo per cui è stato fatto e che gli ha dato il nome. Se
perciò qualcuno, avendo tempo, volesse pregare anche fuori delle ore stabilite, non ne sia ostacolato da
chi abbia ritenuto conveniente adibire l’oratorio a scopi diversi.
2. 3. Quando pregate Dio con salmi ed inni, meditate nel cuore ciò che proferite con la voce.
2. 4. E non vogliate cantare se non quanto è previsto per il canto. Evitate quindi ciò che al canto non è
destinato.
Frugalità e mortificazione.
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