Page 21 - Massime di Perfezione Cristiana
P. 21
discepolo di Gesù Cristo: 1. nelle pie letture, sí per istruirsi nella dottrina
della religione, come per meditare le grandezze divine, la bontà infinitàla
onnipotenza, la sapienza; 2. nella preghiera di sopraerogazione, la quale
praticherà egli quanto mai più gli sia possibile, anche fra gli esercizi
dell'arte da lui professata: e questa orazione dovrà rendere a sé familiare
e carissima; dovrà esserglianzi la cosa più cara: e l'ore in essa spese
dovranno essere riguardate come ore di delizie e di grazia, venedo
l'uomo, vilissimo com'è, introdotto per l'orazione all'udienza del suo
divino Monarca, ed ammesso a confabulare immediatamente con Lui.
9. - III - In terzo luogo, al Cristiano è conceduto di occupare una parte del
suo tempo nelle corporali necessità: fra le quali primeggia il magiare, che
vorrà esser sobrio e non ricercato, ed il dormire, che vorrà esser pure
secondo le regole di una giusta moderazione.
10. Il Cristiano si permetterà anche un riposo moderato alla sua
stanchezza; conciossiaché Gesù Cristo gli ha dato l'esempio di fare tutto
ciò che è richiesto alla propria sussistenza, e di riposare altresí, come
quando si mise a dormire sulla navicella, e quando sedette vicino al
pozzo di Samaria.
11. - IV - In quarto luogo, le circostanze del suo stato, e le relazioni che lo
avvincolano co' suoi simili, potrebbero essere tali, che non gli fosse
impedito di passare all'esecuzione de' consigli evangelici, cioè alla
professione effettiva della povertà, castità, ed obbedienza; ed in questo
caso il Cristiano ardente di rassomigliarsi al suo divin Esemplare quanto
più gli sia possibile, e di non trascurare nessuna cosa di quelle che il suo
divin Maestro ha raccomandato come appartenenti ad una vita di
perfezione, abbraccerà animosamente ed avidamente questi consigli, o
tutti, se le sue circostanze glielo permettono, od almeno alcuno, se
solamente alcuno per le sue circostanze gli è permesso abbracciarne.
12. B. - Sebbene il Cristiano non cerchi da se stesso di operar nulla di
grande, perché si trova sinceramente incapace di tutto; sebbene egli sia
attaccato e contento all'esecuzione de' soli doveri del suo stato; sebbene
egli si elegga una vita ritirata e quanto mai sia possibile solitaria,
silenziosa ed occulta; tuttavia egli non è già insensibile ai beni od ai mali
de' suoi fratelli: egli prega per loro: egli arde del loro bene: egli è sempre
pronto a spendere e sacrificare anche tutto se stesso per la loro spirituale
salute, quando sia fondato a credere che ciò che fa per essi non sia fatto di
propria volontà e temerariamente, ma bensì che Iddio sia quegli che da
lui ciò vuole.
13. Lo spirito d'intelligenza dee dirigerlo anche in ciò, per conoscere la
volontà di Dio intorno a' servigi ch'egli dee prestare a' suoi fratelli.
19