Page 16 - Massime di Perfezione Cristiana
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servizio possibile; consegue, che anche le azioni oneste poste dall'uomo
per la conservazione della vita, anche il godimento che fa dei doni divini
con rendimento di grazie, non dee essere già da lui fatto pel titolo del suo
bene presente, o del suo presente piacere; ma unicamente nella
persuasione che questo sia, nella circostanza in cui si trova, la cosa a Dio
più cara, e quindi la più perfetta.
15. Insomma il perfetto Cristiano non opera mutazione alcuna pel titolo
finale di una soddisfazione presente, sebbene in sé onesta, ma solo pel
titolo finale del suo dovere, e per quello di essere a Dio più caro.
16. Da questa massima ne viene la stabilità del perfetto Cristiano. Il
Cristiano non ama le mutazioni: in qualunque condizione si trovi, per
quanto umile, per quanto spregevole ella sia e priva di tutto ciò che
amano gli uomini, egli vi si riman contento, lieto, e non ammette pensiero
di mutazione, se non gli è noto che ciò sia il voler divino.
È proprio della gente del mondo il non esser mai contenta dello stato ove
si trova: gli uomini del mondo si fanno una continua guerra per occupare
i posti migliori; la perfezione del Cristiano richiede all'opposto, che di
qualunque posto egli sia contento, ch'egli non si dia altra cura se non
quella di esercitare i doveri che sono annessi allo stato; tutto al mondo
per lui è il medesimo, purché sia caro al suo Dio, che ritrova in ogni
condizione.
17. Questa costanza, e immutabilità del Cristiano nella condizione ov'egli
si trova, forma degli uomini che conoscono a fondo il loro stato, che lo
amano, e che ne sanno eseguire tutte le incombenze; ed ella è tanto
conveniente alla transitorietà delle cose umane! per la quale ragione la
raccomandava grandemente S. Paolo ai Corinti con quelle parole: «
Ciascuno in ciò che è chiamato, o fratelli, si rimanga costante appo Dio.
Circa le vergini io non ho precetto del Signore, ma dò il consiglio, come
quegli che ho conseguito misericordia dal Signore di essere fedele. Stimo
adunque, ciò esser buono per l'istante necessità; poiché è buono per
l'uomo star così come egli si trova. Sei legato alla moglie? non voler cercar
la soluzione: sei sciolto dalla moglie? non voler cercar la moglie. Pure se
hai ricevuto moglie, non hai peccato: e se chi era vergine si maritò, non ha
peccato: avranno tuttavia la conseguente tribulazion della carne. Io poi vi
compatisco. Laonde questo dico, o fratelli: il tempo è breve: egli rimane,
che quelli che hanno moglie, sieno come quelli che non ne hanno: e quelli
che piangono, come quelli che non piangono: e quelli che godono, come
quelli che non godono: e quelli che comperano, come quelli che non
posseggono: e quelli che usano di questo mondo, come quelli che non ne
usano: imperocché trapassa la figura di questo mondo. Insomma quello
ch'io voglio si è, che voi siate senza sollecitudine » (1 Cor. 7, 24-32).
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