Page 15 - Massime di Perfezione Cristiana
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cuore; purché ciò egli faccia coll'unico desiderio che avvenga sempre ciò
che a Lui più piace; perciocché in tal modo egli trarrà sempre gran frutto
dalla sua preghiera; conciossiacché Iddio l'esaudirà sì, ma addrizzerà nel
tempo stesso la sua ignoranza e grossezza, se dimanderà cose inutili o
cose dannose, esaudendolo con dargli altrettanti beni veri, e in tal modo
dandogli anche più di quello che non dimanda; conciossiaché Egli è un
padre, il quale sa dare le cose buone a' suoi figliuoli, e non mai le cose
disdicevoli.
11. Impara in quinto luogo, che non gli è già vietato di fare tutte quelle
azioni colle quali naturalmente si soddisfano i bisogni della vita; è la
sollecitudine, è l'ansietà che a lui vien proibita, la quale lo rende inquieto
pel desiderio di ciò che gli manca, e in tal modo toglie a lui la pace del
cuore, e la tranquillità propria di quelli che in Dio si riposano.
Può nel presente vedere la volontà divina, e godere i beni che ha, in
semplicità, con rendimento di grazie; ma è contrario all'abbandono nella
divina Provvidenza la studiosa cura dell'avvenire, poiché riguardo a
questo, il divino volere non è ancora manifesto; ed egli non dee amare
altro che il divino volere; il che può fare godendo moderatamente i beni
presenti, perché sono dati da Dio, ma non inquietandosi de' futuri, poiché
il Signore non ha di quelli ancora disposto; e amando la sua volontà,
godrà tanto della loro privazione, se questo ella dispone, come del loro
acquisto.
12. Per il che ancora Gesù: «Cercate prima di tutto il regno di Dio e la sua
giustizia, e tutte queste cose vi saranno aggiunte. Non vogliate essere
solleciti pel giorno di dimani: poiché il giorno di dimani sarà sollecito a
se stesso: basta al giorno la sua malizia» (Mt 6, 33-34): cioè le machie, che
la coscienza prende pensando agli interessi del giorno presente, non si
aumentino anche co' pensieri dell'indomani.
13. Il segno certo insomma che è dato al Cristiano, a cui egli possa
conoscere se manca a quella piena confidenza che gli è prescritta nella
provvidente cura del suo Padre celeste, si è quello di esaminare se stesso,
se nel cuore provi qualche inquitudine circa i beni ed i mali del mondo, se
sia sempre pienamente tranquillo, pienamente riposato, ed in ogni
avvenimento a tutto disposto; o pure se sia soggetto ad angustie, se si
prenda delle cure umane sull'esito delle quali egli senta della pena
inquietante, e se come uomo di poca fede speri e tema soverchiamente,
che è quanto dire continuamente titubi.
14. In sesto luogo, giacché la perfezione della vita cristiana è il fermo
proposito di non voler altro in tutte le azioni della vita se non quello che è
più caro a Dio e di sua maggior volontà; giacché questa vita perfetta non
è altro se non una professione di rendere a Dio in tutti gli atti il maggior
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