Page 14 - Massime di Perfezione Cristiana
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anche gli stessi peccatori: suoi amici chiama quelli che Egli ha trattato da
amici, quelli a cui ha manifestato il Vangelo: per il che ognuno dee molto
confortarsi pensando, che non ha ricusato questo nome di amico né anco
a Giuda quando veniva a Lui per tradirlo. Purché adunque altri creda in
Gesù, egli ha in questo oggetto di sua credenza un fondamento di fiducia
illimitata nel Padre celeste, che non gli dee venir meno né pure per le
stesse colpe.
6. Impara in secondo luogo, che quanto è ragionevole abbandonarsi
intieramente nelle mani della divina bontà, almeno altrettanto è stolto
confidare in se stesso; perché l'uomo è debolissimo, e non può alterare né
pure in una minima parte il corso che Iddio ha stabilito a tutte le cose
dell'universo: la sua prosperità, la sua esistenza pende tutta nelle mani di
Dio, e non può sottrarle da queste mani qualunque cosa egli faccia, e a
qualunque luogo ricorra, ov'anche egli potesse penetrar nei cieli o
profondarsi negli abissi.
7. Impara per terzo, che avendo tali ragioni di nutrire una confidenza
illimitata nel Padre celeste, egli non dee punto temere di abbandonare
anche tutte le umane cose, di vendere il suo e darlo ai poveri, di
professare insomma la povertà effettiva, quando pur ciò faccia per
attendere unicamente alle cose divine, per dedicarsi tutto a Dio, per
cercare il regno di Lui e la sua giustizia, per isgombrare dal suo cuore
tutti gli affetti terreni, in una parola, per seguir Crist, e stringersi alla
beata nudità della sua croce, morendo su di quella alla terra, e vivendo
solo al cielo: mentre dove sta il suo tesoro, ivi si trova pure il suo cuore.
8. Impara in quarto luogo, che sebbene gli sia vietato di essere sollecito
delle cose umane, e gli sia consigliato di spogliarsene, non gli è però
vietato di dimandare il necessario al suo Padre celeste, purché lo dimandi
dopo aver da Lui chiesto il suo regno e la giustizia di Lui, ed in ordine a
questo; sicché il pane quotidiano che dimandiamo si possa chiamare in
ogni buon senso soprasostanziale, cioè mezzo anch'egli di spirituale
benedizione.
9. «Dimandate, e vi sarà dato», dice in un altro luogo il divino Maestro;
«cercate, e ritroverete; picchiate, e vi sarà aperto. Poiché ciascuno che
domanda, riceve; e chi cerca, ritrova; e a chi picchia, gli sarà aperto. O
qual uomo è fra voi, che se il figliuolo suo gli dimanderà del pane, forse
gli porgerà una pietra? o se gli domanderà un pesce, forse gli porgerà un
serpente? Se dunque voi, mentre siete cattivi, sapete dar delle cose buone
ai figliuoli vostri, quanto più il Padre vostro che è nei cieli darà delle cose
buone a chi gliele dimanda?» (Mt 7, 7-11).
10. Il che ammaestra il Cristiano a dimandare al Padre celeste con grande
semplicità e confidenza le cose tutte, ad aprire a Lui tutti i voti del suo
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