Page 33 - Frasi agostiniane
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338. Melius est erudiri in virga patris, quam in blandimento perire praedonis.
È meglio essere corretti dalla verga del padre piuttosto che morire nella carezza del
predone. (En. in ps. 88, d. 2, 2)
339. Res igitur quibus fruendum est, Pater et Filius et Spiritus Sanctus, eademque
Trinitas, una quaedam summa res, communisque omnibus fruentibus ea.
La realtà di cui dobbiamo godere è il Padre, e il Figlio e lo Spirito Santo, la stessa
Trinità, realtà unica e somma, comune a tutti coloro che godono di lei. (De doctr.
christ. 1, 5, 5)
340. Qua vis ire? Ego sum via. Quo vis ire? Ego sum veritas. Ubi vis permanere? Ego
sum vita.
Dove vuoi camminare? Io sono la via. Dove vuoi arrivare? Io sono la verità. Dove
vuoi rimanere? Io sono la vita. (Serm. 142, 1)
341. Erit enim voluntas tua libera, si fuerit pia. Eris liber, si fueris servus, liber peccati,
servus iustitiae.
La tua volontà sarà veramente libera se sarà credente. Sarai libero, se sarai schiavo,
libero dal peccato, schiavo della giustizia. (In Io. Ev. tr. 41, 8)
342. Prima libertas est carere criminibus.
La prima libertà è non aver peccati gravi. (In Io. Ev. tr. 41, 9)
343. Ecce unde liberi, unde condelectamur legi Dei: libertas enim delectat... delectet te et
liber es.
Siamo liberi in quanto ci dilettiamo della legge di Dio. È la libertà che ci procura
questo diletto... Ti piaccia (la giustizia) e sei libero veramente. (In Io. Ev. tr. 41, 10)
344. Si caput est vir, melius debet vivere vir et praecedere in omnibus bonis factis uxorem
suam; ut illa imitetur virum et sequatur caput suum.
Se il marito è il capo, il marito deve vivere meglio e precedere in ogni opera buona
sua moglie; in modo che ella imiti il marito e segua il suo capo. (Serm. 9, 3)
345. In peccato pari innocentiorem facit videri virum non divina veritas, sed humana
perversitas.
In pari responsabilità di peccato, non la divina verità ma l'umana perversità fa
apparire l'uomo più innocente (della donna). (Serm. 9, 4, 4)
346. Hic desideratur, ibi capitur, hic suspiratur, ibi gaudetur; hic oratur, ibi laudatur; hic
gemitur, ibi exsultatur.
Quaggiù si brama, lassù si consegue, qui si sospira, là si gode; qui si prega, là si
cantano lodi; qui si geme, là si esulta. (En. in ps. 83, 6)
347. Possident Ierusalem caelestem sine angustia, sine pressura, sine diversitate et
divisione limitum: omnes habent eam, et singuli habent totam.
(I Santi) Posseggono la Gerusalemme celeste senza preoccupazioni né molestie,
senza discriminazioni né delimitazioni di confini. Tutti la possiedono e ognuno la
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