Page 29 - Frasi agostiniane
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294.      Laus cantandi est ipse cantator. Laudes vultis dicere Deo? Vos estote quod dicatis.
                    La lode da cantare è lo stesso cantore. Volete innalzare lodi a Dio? Siate voi la lode
                    che volete proferire. (Serm. 34, 6)

                295.      Si vis autem habere caritatem, quaere te, et inveni te.
                    Se vuoi possedere la carità, cerca te stesso e trova te stesso. (Serm. 34, 7)

                296.      Movet quidem corporis pulchritudo, sed intus quaeritur amoris vicissitudo.
                    Il movente è la bellezza del corpo, ma quello che si cerca è lo scambio interno di
                    amore. (Serm. 34, 4)

                297.      Videt illa illum, videt ille illam, amorem nemo videt. Et tamen ipse amatur qui non
                    videtur.
                    Lei vede lui, lui vede lei, l'amore non lo vede nessuno. Eppure si ama proprio chi
                    non si vede. (Serm. 34, 4)

                298.      Quamdiu autem augeri potest (caritas), profecto illud, quod minus est quam debet,
                    ex vitio est.
                    Fino a quando la carità può aumentare, il fatto che sia minore di quel che dovrebbe
                    essere, dipende senz'altro da qualche vizio. (Ep. 167, 15)

                299.      Servum te caritas faciat, quia liberum te veritas fecit.
                    La carità ti renda servo come la verità ti ha fatto libero. (En. in ps. 99, 7)

                300.      Si non intellexisti, inquam, crede. Intellectus enim merces est fidei. Ergo noli
                    quaerere intelligere ut credas, sed crede ut intelligas.
                    Se non hai capito, credi. L'intelligenza è il frutto della fede. Non cercare dunque di
                    capire per credere, ma credi per capire. (In Io. Ev. tr. 29, 6)

                301.      Si non potes intelligere, crede ut intelligas. Praecedit fides, sequitur intellectus.
                    Se non puoi intendere, credi per capire. Prima viene la fede, segue l'intelligenza.
                    (Serm. 118, 1)

                302.      Est autem prima, humilitas; secunda, humilitas; tertia humilitas: et quoties
                    interrogares hoc dicerem.
                    La prima via è l'umiltà, la seconda l'umiltà, la terza l'umiltà, e quante volte me lo
                    chiederai, tante volte risponderò la stessa cosa. (Ep. 118, 3, 22)

                303.      Superbia vero etiam in recte factis timenda est, ne illa, quae laudabiliter facta sunt,
                    ipsius laudis cupiditate amittantur.
                    La superbia va temuta soprattutto quando facciamo il bene, perché il bene che
                    facciamo non lo perdiamo per la ricerca della lode. (Ep. 118, 3, 22)

                304.      Magnum hoc delictum est, et caput atque causa omnium delictorum.
                    Grande è il peccato della superbia, ed è l'origine e la causa di tutti i peccati. (En. in
                    ps. 18, II, 15)



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