Page 21 - Frasi agostiniane
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205.      Nessuno interroghi l'altro; ciascuno invece rientri in se stesso: se vi troverà la
                    carità fraterna, stia sicuro: non badi se per il momento la sua gloria è ancora
                    nascosta. (In Io. Ep. tr. 5, 10)

                206.      Nella confessione l'uomo esprime la sua umiltà, nella misericordia Dio
                    manifesta la sua grandezza. (In Io. Ev. tr. 14, 5)

                207.      L'unità diventa armonia per la carità dei membri che la compongono; e
                    questa unità parla come parlava allora un sol uomo. (In Io. Ev. tr. 32, 7)

                208.      La tunica tirata a sorte significa l'unità di tutte le parti, saldate insieme dal
                    vincolo della carità. (In Io. Ev. tr. 118, 4)

                209.      Tu non hai la carità, perché per una questione di onore rompi l'unità. (In Io.
                    Ep. tr. 6, 13)

                210.      Tutti gli uomini ardono dal desiderio. (En. in ps. 62, 5)

                211.      I nostri sentimenti sono movimenti dell'anima ... il desiderio è uno slancio
                    dell'anima, il timore una fuga ... (In Io. Ev. tr. 46, 8)

                212.      Ut altitudine superbos irrideat, profunditate attentos terreat, veritate magnos pascat,
                    affabilitate parvulos nutriat.
                    Irride i superbi con la sua altezza, atterrisce gli attenti con la sua profondità, pasce i
                    grandi con la verità, nutrisce i piccoli con la sua affabilità. (De Gen. ad litt. 5, 3, 6)

                213.      Filios habes: unum plus numera et da aliquid et Christo.
                    Hai i figli: considera di averne uno di più e dai qualcosa anche a Cristo. (Enarratio
                    En. in ps. 38, 12)

                214.      Qui noluerit servire caritati necesse est ut serviat iniquitati.
                    Chi non vorrà servire la carità dovrà per forza servire l'iniquità. (En. in ps. 18, II, 15)

                215.      Serviens itaque Deo animus recte imperat corpori, inque ipso animo ratio Domino
                    Deo subdita, recte imperat libidini vitiisque caeteris.
                    L'animo sottomesso a Dio giustamente è padrone del proprio corpo e nell'animo
                    stesso la ragione sottomessa a Dio giustamente comanda sulla libidine e sugli altri
                    vizi. (De civ. Dei 19, 21, 2)

                216.      Donatus est itaque homo sibi quia deseruit Deum placendo sibi: et non obediens Deo,
                    non potuit obedire nec sibi.
                    L'uomo è stato da Dio consegnato a se stesso perché ha abbandonato Dio, piacendo
                    a se stesso; e non obbedendo a Dio non può più obbedire neanche a se stesso. (De
                    civ. Dei 14, 24)

                217.      Si putas te non habere tribulationes, nondum coepisti esse christianus.
                    Se credi di non avere tribolazioni, non hai ancora cominciato ad essere cristiano.


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